Il “la” per questo post me lo ha fornito mia moglie Ilaria.
Dopo l’ennesima serata passata a giocare e poi far addormentare i bimbi, lei è rimasta a vedersi un film horror sul divano mentre io mi cullavo tra le braccia di Morfeo. All’indomani, mentre eravamo in spiaggia mi racconta che il film che ha visto le ha turbato il sonno a tal punto che non ha dormito bene.
Deduco che il film, essendo un horror, aveva centrato il suo obiettivo, ovvero turbare gli animi di chi lo ha guardato, riuscendo a buttare all’interno degli spettatori della inutile spazzatura.
A te è mai capitato che un film horror ti disturbi il sonno? Oppure che un evento fastidioso della tua quotidianità ti possa far riposare male la notte o anche far stare male durante la veglia? Sono sicuro di si.
Come nutrire il nostro cervello ?
Bene, questo accade perché il nostro cervello, oltre al fatto che non si spegne mai, quindi elabora anche mentre dormiamo, fondamentalmente è, passami il termine, “stupido”. Non prendermi alla lettera, non ho detto che siamo tutti stupidi, ma possiamo dire che il nostro cervello può esserlo in quanto non distingue la realtà dalla fantasia.
Difatti, di fronte ad un film ci emozioniamo, piangiamo, ridiamo, ci facciamo trasportare come se fosse la realtà. Il nostro cervello non distingue se quanto stiamo vedendo è vero o e finto. Per lui non fa differenza.
Ma questa sua caratteristica rappresenta il suo punto debole ed anche il suo punto di forza.
Punto debole perché, dal momento che accettiamo di esporla senza controllo a qualsiasi stimolo bello o brutto che sia ed accettiamo le conseguenze, stiamo facendo si che qualcos’altro decida come dobbiamo stare. Punto di forza perché se decidiamo consapevolmente a quali stimoli esporla, otteniamo esattamente quello che vogliamo ottenere.
Questa è la forza delle persone che sanno indirizzare i loro pensieri in funzione dei risultati che vogliono ottenere.
Rifletti su questa cosa. Perché Mandela dopo 27 ingiusti anni di carcere è andato a perdonare i suoi carcerieri ed è diventato quello che è stato, mentre qualcun altro uccide per una precedenza non rispettata? Il primo sapeva come nutrire la propria mente.
Ma gli esempi possono proseguire oltre. Rimanendo su personaggi di dominio pubblico, pensa al ciclista Armstrong che riesce a vincere 7 volte consecutive il Tour De France dopo un intervento per asportare un tumore ai testicoli, oppure a Zanardi che dopo aver perso entrambe le gambe è diventato ancor più grande di quanto già non fosse, Michael Jordan che ai suoi esordi fu scartato dalla squadra del liceo oppure a Walt Disney licenziato per scarsa immaginazione.
Tutte queste persone, da un evento traumatico, non solo hanno saputo trovare la forza di reagire, ma ci hanno addirittura edificato la propria vita.
Sono persone speciali? No, hanno saputo usare il potere della mente. Hanno imparato una lezione dalle avversità ricevute, non dando peso a quanto accaduto, ma chiedendosi in che maniera potevano usare l’esperienza fatta in direzione di ciò che interessava loro. Solo per citarne uno, pare che Zanardi, al suo risveglio si è chiesto: “Cosa posso fare con la metà del corpo che mi è rimasta?”.
Se mangi continuamente alimenti poco sani cosa accadrà al tuo corpo dopo qualche tempo? Sarà danneggiato. Sarai sovrappeso e ti sentirai male.
La stessa cosa accade se nutri la tua mente con informazioni che possono danneggiarla.
La nostra mente è un servomeccanismo, ovvero un meccanismo al servizio, ed in quanto tale esegue quello che gli chiediamo, ecco perché prima ti ho detto che la nostra mente è “stupida”. Non che lo sia in verità, ma segue ed esegue degli ordini. Se gli diamo input specifici, lei ci porterà in quella direzione. Si comporta esattamente come il nostro corpo in funzione della qualità del cibo. Ecco l’importanza di nutrirla bene.
Ti è mai capitato ad esempio che ti piaccia un’auto e da quel momento la vedi dappertutto, oppure che ti piaccia un nome e inizi a sentirlo dappertutto? A me è capitato col nome di mia figlia Azzurra. Pensavo fosse un nome raro. Invece adesso lo sento nominare tutti i giorni per strada. Ma anche prima esisteva quel nome, ma la mia mente non lo registrava, non era un’informazione che le interessava. Ecco, la mente si interessa a ciò che gli diciamo sia importante per noi.
Se ci interessiamo alla spazzatura ci porterà dove c’è immondizia. E’ chiaro il messaggio?
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Massimiliano Cilli