Quante volte nella nostra vita ci siamo chiesti quale è il lavoro ideale ?
Quante volte da bambino ti avranno chiesto : “Ma da grande cosa vuoi fare?”, riferendosi ovviamente a che tipo di lavoro ti piacerebbe svolgere, e quanto tempo è passato da quei giorni?
Stai facendo realmente quello che pensavi avresti fatto o ti trovi calato in un altro lavoro magari più coinvolgente o magari anche noioso?
Tutte le risposte sono giuste, ed essenzialmente fanno riferimento al fatto o meno che tu stia seguendo un tuo talento/potenzialità oppure hai accettato quello che la vita ti ha messo davanti.
Si lo so, magari stai pensando che c’è crisi e che i posti di lavoro non puoi sceglierli. E’ vero fino ad un certo punto perché in realtà di persone che lavorano ce ne sarà sempre bisogno in tutti i settori, altrimenti si ferma il mondo. La discriminante al limite è quella di mettere le persone giuste a fare il lavoro giusto senza accontentarsi di quello che viene. Scegliere in base ai propri talenti ed alle proprie passioni genera persone felici che contribuiscono a rendere migliore il mondo con le loro abilità.
Questo si riflette su tutta la comunità che ne trae beneficio, e se tutti i membri della comunità facessero esattamente il lavoro che gli piace fare, a trarne beneficio sarebbe la nazione intera.
Quando invece il meccanismo di ricerca del lavoro non parte dalla selezione di un posto che calzi alle proprie abilità, ma è fondato sulla ricerca di un posto qualunque, il rischio è quello di diventare col tempo una persona qualunque.
A cascata, la persona sarà frustrata perché non fa quel che gli piace fare, la comunità non ha alcun beneficio, anzi trova disservizi in ogni dove, e la nazione sarà una nazione stagnata, vittima del suo sistema perverso che l’ha mangiata da dentro.
Se a tutto questo aggiungiamo il fatto che il posto fisso che si conserva una vita intera è sempre più un miraggio (per fortuna), esercitare un proprio talento coltivandolo e professionalizzandosi ci garantisce di poter rimanere nel settore di nostra competenza piuttosto che vederci sballottati tra i più differenti lavori.
Ti fa riflettere quello che ho detto? Conosci qualcuno che è frustrato perché sta facendo quello che non gli piace? Si può anche accettare temporaneamente di fare un lavoro che non ci piace, ma deve essere l’esigenza di un momento di emergenza piuttosto che lo stile di una vita intera.
Cosa si può fare?
Semplicemente si può fare quello che ci piace, così da essere certi di fare bene per noi e per gli altri.
Ti sembra troppo facile? Non lo è affatto. In realtà potrebbe essere complesso sapere cosa ci piace e come farlo.
Una buona pratica potrebbe essere quella di farsi un paio di domande che fungono da demoltiplicatore di complessità e ci avvicinano a capire qual è il tipo di lavoro più adatto a noi.
La prima domanda è: “Chi sono?”.
Per rispondere a questa domanda prova prima a chiederti:
- Che tipo di lavoro tra quelli svolti in passato mi ha appassionato?
- Che cosa sto facendo quando perdo la cognizione del tempo?
- In quale attività mi accorgo di stare usando a pieno regime la creatività?
- In cosa gli altri mi riconoscono come un esperto?
- Se avessi soldi a sufficienza per vivere la vita che vuoi, cosa faresti?
Dalla somma di queste risposte non dovrebbe essere complesso capire quali sono i tuoi talenti e quali attitudini hai.
Prova a scrivere una frase che racchiude la tua essenza. Una frase che inizia così: “Io sono una persona che…” e prosegui con quanto appreso dalle domande che ti sei posto.
Ora dovrebbe essere più chiaro chi sei.
Fatto questo passiamo alla seconda domanda, ovvero: “Cosa mi piace fare?”
Ovviamente, quello che fai nella vita, e non mi riferisco solamente al lavoro, deve essere in linea con chi sei. Solo facendo cose che sono in linea con i propri valori possiamo garantirci un’esistenza felice. Quando le nostre azioni sono in conflitto con i valori viviamo male e sempre stressati.
Ecco alcune domande che ti aiutano a delineare cosa ti piace fare:
- Quale lavoro contempla l’utilizzo delle mie capacità?
- Cosa so fare così bene da poter fare la differenza rispetto alla massa?
- Qual è la mia più grande passione?
- Se potessi scegliere il mio lavoro, cosa vorrei fare?
Bene, a questo punto hai qualche dato in più e si inizia a vedere una forma. Ora sai chi sei e cosa ti piace fare.
Non rimane che dare un nome al tipo di lavoro che ti piace ed iniziare a vedere cosa fare per ottenerlo.
Se finora hai fatto già tanti tentativi, ma hai fatto solo buchi nell’acqua, probabilmente c’è da rivedere qualcosa. Allora ti lascio con una domanda molto potente che ti dovresti fare, e che vorrei prendessi in seria considerazione ai fini di poter trovare il tuo posto di lavoro.
La domanda è: “Se volessi deliberatamente evitare di farmi assumere nel posto di lavoro che sto cercando, cosa posso fare o non fare?”
Esatto, vorrei che ragionassi al contrario come se anziché voler farti assumere, vorresti far si che non ti assumano. Fai una lista di tutto ciò che ti viene a mente, anche le cose più banali.
Questo controversa domanda ti darà la possibilità di avere una lista di cose che sai di non dover fare, e per effetto rimbalzo ti direzionerai verso quelle che più risultano utili a farti assumere ed inoltre ti consente di vedere sulla lista e poi bloccare le cose che già stai facendo e non sono utili all’ottenimento del posto.
Ti ringrazio come sempre per avermi letto fin qui. Se hai piacere lasciami un tuo commento qui sotto e se vuoi condividilo sui social. Puoi anche lasciarmi un tuo LIKE su Facebook in quanto questa è la maniera per farmi conoscere.
Un saluto e ti aspetto alla lettura del prossimo post
M.C.